Siracusa e lo spettacolo di Ortigia

Appaiono all'improvviso doppiando lo sperone roccioso dominato dall'imponenete mole del duecentesco Castello Maniace e, con le vele spiegate, si dirigono verso "u scoggiu", lo scoglio , come i Siracuusani chiamano Ortigia, cuore storico della città.

Evocando quegli antichi navigatori che ripercorsero le rotte di Ulisse, oggi ad attraccare qui sono eleganti cutter, yawl, shooner degli anni Trenta e altre splendide imbarcazioni storiche che il kerch aurico francese del 1909, orgoglio della Marina di La Rochelle.

L'appuntamento è per il 9 luglio quando reduci dalla regata di vele d'epoca Malta-Siracusa, parteciperanno al Trofeo Città di Archimede che, per quattro giorni, li vedrà gareggiare nelle acque del Porto Grande, prospiciente la città - isola, fondata da Archia di Corinto nel 734a.C e in cui vissero Archimede e Platone.

Un evento spettacolare e mondano che farà registrare il tutto esaurito al ristorante, con terrazza sul porto, del Grand Hotel, storico albergo di Ortigia. Ma al quale si potrà assistere anche affacciati ad un palco assolutamente straordinario: la lunga e panoramica Passeggiata Adorno, sopra gli archi che fanno da sfondo alla banchina alberata e costeggiano le antiche mura spagnole.
Normalmente è ingombra di auto ma da maggio a ottobre diventa solo pedonale.

Come buona parte di Ortigia che dopo i recenti restauri, per i quali si è meritata la nomination candidata italiana, alla World Heritage List 2005 dell'Unesco, si trasforma per sei mesi in un elegante isola-salotto, palcoscenico di spettacoli, dall'Ortigia Festival a decine di altri eventi, che attirano un turismo esigente e raffinato da ogni parte d'Europa.

Un gioiello barocco, dove hanno preso casa artisti, industriali, uomini di cultura, e molti stranieri, che ha da tempo voltato le spalle a un passato di degrado e quartieri malfamati e oggi è in forma smagliante: ristoranti, negozi, tavolini all'apaerto, piazzette e vicoli che diventano luoghi d'incontro a tutte le ore.

E si moltiplicano i locali, aperti fino a tardi, sotto i balconi e oltre iportali di palazzi nobiliari ridondanti di decori e sculture che si animano anch'essi al calar de sole.