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Modica da gustare

Si dice che qualche anno fa a Modica fosse stato aperto un piccolo McDonalds, chiuso dopo poco per mancanza di clienti. Il motivo di ciò si intuisce semplicemente cammindando per le strade di Modica o entrando nelle pasticcerie e nei bar del centro.

La tradizione culinaria di Modica famosa in tutto il mondo per il suo cioccolato, lavorato a freddo artigianalmente secondo le antiche tradizioni Azteche, festeggiato quest'anno anche da un festival di Eurochocolate.

Se ora, praticamente ovunque, è di moda aromatizzarlo al peperoncino, alla cannella o alla vaniglia, qui l'anno sempre mangiato cosi. Negli "mpanatigghi", dolciumi a base di cioccolato, carne, cannella e mandorle tritate, o nelle licumie di melenzane e cioccolato.

Da visitare l'Antica dolceria Bonaiuto, fondata nel 1880 che produce cioccolato solo con cacao, zucchero e spezie. Non esiste solo il cioccolato a Modica, dagli antipasti di tumazzu, formaggio parente del ragusano dop, alla scaccia, focaccia farcita di verdura proseguendo verso i dessert.

Altra tappa culinaria di Modica, indispensabile, la Gelateria Ciacheria, con la sua famosa cremolata di fichi noci e cioccolato, e prima ancora l'enoteca De gustibus con ottima scelta di vini, formaggi e salumi locali.

Nella parte finale di corso Umberto, Donna Elvira, famoso per i suoi dolci casalinghi e poi ancora il Punto Macrobiotico di Via Nazionale, dove si può trovare il raro sesamo local, il grano di antiche cultivar siciliane, il pane di grano dura integrale tumminia.

Per una cena a Modica da non perdere la fattoria delle Torri in vico Napolitano con una cucina tradizionale ripensata.

Ristoranti a Siracusa: itinerario enogastronomico

2700 anni di storia sono concentrati nella città di Siracusa, solcare un itineraio non è cosa semplice, ci abbiamo provato precedentemente, oggi proponiamo una seconda passeggiata alla scoperta della città, questa volta con occhio più enogastronomico, per far scoprire la Siracusa da gustare a chi ancora non è convinto di trascorrere qui una vacanza.

Si può partire dal Tempio di Apollo, del VI secolo a.c. il tempio dorico più antico e grande della Magna Grecia, di cui oggi restano solo due colonne e immergersi da qui, nel vivace brulicare del vicino mercato, qui tra pomodorini Pachino, agrumi, ortaggi, pesci e formaggi si celebra il trionfo dei sapori siracusani in tutta la sua completezza.

Proprio in queste adiacenze troviamo uno dei negozi gastronomici più noti a Siracusa,"il gusto dei sapori smarriti", un'enoteca dove tra oltre 150 etichette, Marsala e grappe si scoprono anche rarità come il ragusano dop, un formaggio quasi privo di grassi fatto dal latte della mucca moticana, in via d'estinzione.

Sapori antichi celebrati al ristorante Minosse, famoso per il suo "ripiddu nivicatu", una pasta al nero di seppia, pomodoro e ricotta, oppure per gli "spaghetti ortigge", con vongole veraci pomodori di Pachino e una spolverata di mollica fritta.

Al Don Camillo invece si propone un'evoluzione più leggera della cucina classica, sempre partendo dai prodotti tipici del siracusano: il pesce è cotto al vapore e condito con salsa di ricci e la tagliata di tonno è farcita con peperoni in marmellata invece di quelli fritti della ricetta tradizionale.

Insomma, al di là dei piatti tipici qui si sperimenta, e si indovinano grandi piatti innovativi.
Famoso è il carrello dei formaggi, che ha vinto nel 2002 la Caseus di Maratea, ed ottimo il rifornimento di vino: oltre 700 etichette.