2700 anni di storia sono concentrati nella città di Siracusa, solcare un itineraio non è cosa semplice, ci abbiamo provato precedentemente, oggi proponiamo una seconda passeggiata alla scoperta della città, questa volta con occhio più enogastronomico, per far scoprire la Siracusa da gustare a chi ancora non è convinto di trascorrere qui una vacanza.
Si può partire dal Tempio di Apollo, del VI secolo a.c. il tempio dorico più antico e grande della Magna Grecia, di cui oggi restano solo due colonne e immergersi da qui, nel vivace brulicare del vicino mercato, qui tra pomodorini Pachino, agrumi, ortaggi, pesci e formaggi si celebra il trionfo dei sapori siracusani in tutta la sua completezza.
Proprio in queste adiacenze troviamo uno dei negozi gastronomici più noti a Siracusa,"il gusto dei sapori smarriti", un'enoteca dove tra oltre 150 etichette, Marsala e grappe si scoprono anche rarità come il ragusano dop, un formaggio quasi privo di grassi fatto dal latte della mucca moticana, in via d'estinzione.
Sapori antichi celebrati al ristorante Minosse, famoso per il suo "ripiddu nivicatu", una pasta al nero di seppia, pomodoro e ricotta, oppure per gli "spaghetti ortigge", con vongole veraci pomodori di Pachino e una spolverata di mollica fritta.
Al Don Camillo invece si propone un'evoluzione più leggera della cucina classica, sempre partendo dai prodotti tipici del siracusano: il pesce è cotto al vapore e condito con salsa di ricci e la tagliata di tonno è farcita con peperoni in marmellata invece di quelli fritti della ricetta tradizionale.
Insomma, al di là dei piatti tipici qui si sperimenta, e si indovinano grandi piatti innovativi.
Famoso è il carrello dei formaggi, che ha vinto nel 2002 la Caseus di Maratea, ed ottimo il rifornimento di vino: oltre 700 etichette.